“Dobbiamo tradire la tradizione senza tradirla cioè portare avanti le tradizioni senza tradirne il loro vero scopo, portare avanti la conoscenza e le cose belle.”
Simone Puccetti
[A.B.] Benvenuto Simone, noi ci siamo già visti in altre occasioni e ogni volta che ci colleghiamo io e te hai sempre quest’aria molto aristocratica che dà una grandissima sicurezza: mi piace un sacco. Oggi sei qui in rappresentanza della Dotta Confraternita del Tortellino; spiegaci un po’ di che cosa si tratta e poi capiamo anche il motivo di questa intervista.
[S.P.] Grazie Alessandro è sempre un piacere vederti, incontrati, anche se purtroppo ancora non ci è concesso farlo di persona. Sull’aspetto, essendo sensibile all’adulazione, ti ringrazio questo è molto bello!
Allora, io oggi parlo ovviamente in rappresentanza del Gran Prevosto della Dotta Confraternita del Tortellino, Alberto Salvadori, e la finalità con cui la Dotta Confraternita si è messa a disposizione di Vivat Academia è nel solco di una tradizione da cui parte anche Vivat Academia nonostante poi, sia una giovanissima Associazione. Un piccolo accenno in merito alle finalità, che mi sembra giusto fare, è quello della difesa delle tradizioni; tradizioni che il Tortellino ha come suo scopo statutario di difendere. […] e quindi di difendere questo prodotto che ha subìto nel tempo una trasformazione, perché si va addirittura nel 1300 ma quello che è arrivato fino ad oggi è un prodotto degli inizi del novecento che si lega moltissimo con la tradizione che ha fatto nascere anche Vivat Academia.
Vivat Academia nasce da una tradizione di solidarietà studentesca e quindi le radici sono comunque le medesime. Dobbiamo (adesso ve lo dico in una maniera un po’ particolare, che è:) “tradire la tradizione senza tradirla” cioè portare avanti le tradizioni senza tradirne il loro vero scopo, portare avanti la conoscenza e le cose belle.
[A.B.] Tra l’altro una contrapposizione tra un’Associazione come Vivat Academia, e che è molto giovane nata da poco più di un anno, e la Dotta Confraternita del Tortellino che, se non sbaglio, risale addirittura al 1965.
[S.P.] Sì, il 24 Ottobre, se volessimo essere proprio precisi. Ma sì, nel 1965 Giovanni Porge, che era un industriale, insieme ai suoi amici fondò questa Confraternita. […] Allora i modi di stare insieme erano quelli associativi, fondamentalmente i circoli, e a Bologna era nei circoli culinari che facevano un po’ a gara le donne, che si sfidavano; e tutta la situazione legata alla socialità era molto legata anche alla cucina. Se vogliamo trovare qualche persona tra quelle più conosciute a livello nazionale, Giovanni Spadolini, allora direttore del Resto del Carlino, fu uno dei confratelli.
[A.B.] Quali sono le finalità della Confraternita?
[S.P.] La finalità quando nacque era difendere la “bolognesità”: è nel motto della Confraternita “in studio, in mensa Bononia docet”, e con questo si voleva ribadire l’assoluta centralità di Bologna con tutte le sue tradizioni. La difesa della ricetta del tortellino era la fase centrale di questa Associazione.

[A.B.] Con l’arrivo invece di Vivat Academia la Dotta Confraternita del Tortellino ha preso a cuore anche la causa delle Borse di studio; per questo ha deciso di dedicare una Borsa di studio agli Studenti appunto che se la meritano.
[S.P.] Certo, come ho detto prima il motto della Dotta si collega alla storia universitaria di Bologna. “Bononia docet” non è nato da un’altra parte, è nato dall’Università, e quindi c’è un fortissimo legame tra l’Università di Bologna e la Dotta Confraternita, e tutto quello che culturalmente ci gira intorno. Questo è un link che diviene spontaneo nel sostenere delle persone.
[A.B.] E per chi volesse saperne di più, per chi volesse candidarsi per la Borsa di studio messa a disposizione dalla Dotta Confraternita del Tortellino, rimandiamo al sito che è www.vivatacademia.org dove potranno trovare tutte le informazioni relative e il modulo da compilare per potersi candidare.
Bene Simone, io ti ringrazio ti ringrazio anche a nome ovviamente dell’Associazione. Porta i nostri ringraziamenti alla Dotta Confraternita del Tortellino, oggi rappresentata qui da te.
[S.P.] Grazie, grazie Alessandro.
[A.B.] Grazie, speriamo di vederci presto dal vivo.